Tributi
IMU – IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA
Nuova IMU 2020 - Legge 27 dicembre 2019, n. 160
Con la Legge di Bilancio 2020 dal 1° gennaio 2020 è stata abrogata la TASI ed è stata istituita la nuova IMU che accorpa in parte la precedente TASI semplificando la gestione dei tributi locali e definendo con più precisione dettagli legati al calcolo dell'imposta.
Nella nuova IMU sono invariati i moltiplicatori.
Sono state riviste le aliquote base che diventano uguali alla somma delle aliquote base IMU e TASI.
L'aliquota base IMU per le abitazioni principali di lusso è pari al 5 per mille (comma 748) e il Comune la può aumentare fino al 6 per mille o ridurre fino all'azzeramento.
L'aliquota base per le altre tipologie di immobili è pari all'8,6 per mille (7,6 IMU + 1 TASI), aliquota massima 10,6 per mille, oppure ridotta fino all'azzeramento (tranne il gruppo D dove viene applicata la quota statale del 7,6 per mille). I Comuni che hanno in precedenza utilizzato la maggiorazione TASI dello 0,8 possono continuare ad applicarla per avere quindi un'aliquota IMU massima pari all'11,4 per mille (comma 755).
Resta confermata l'esenzione per le abitazioni principali non di lusso (categorie catastali dalla A2 alla A7).
Il calcolo dell’imposta è da effettuarsi in base al possesso mensile (comma 761) ovvero per semestre (comma 762) sempre considerando il conguaglio a saldo in caso di possibili variazioni di aliquote da parte del Comune.
Le scadenze sono fissate per il 16 Giugno e il 16 Dicembre ovvero al primo giorno feriale successivo nel caso in cui ricadano in giornate festive.
TARI – TASSA RIFIUTI
La TARI (TAssa RIfiuti) è una tassa che si paga per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. E' stata istituita con la Legge di stabilità 2014 (art. 1, comma 639 e seguenti, Legge 27 dicembre 2013, n.147) e sostituisce la precedente TARES.
La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi.
La TARI si compone di due quote, una fissa ed variabile. Le tariffe sono stabilite dal Comune e sia la quota fissa che la quota variabile si differenziano in base al numero di occupanti.
La TARI per le utenze domestiche si calcola moltiplicando la quota fissa (QF) per il numero di metri quadrati della superficie, a cui si somma la quota variabile (QV) per il periodo di occupazione.
TARI = (QF x m² + QV) x giorni/365
A questo importo va poi aggiunto il Tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene ambientale (Art. 19, Decreto Legislativo 30/12/1992, n. 504) che in generale è pari al 5% della TARI ma può anche essere minore.
Nel caso delle pertinenze dell'abitazione, si versa solo la quota fissa per i metri quadri essendo la quota variabile già caricata sull'abitazione.
La TARI per le utenze NON domestiche invece si calcola moltiplicando sia la quota fissa (QF) sia la quota variabile (QV) per il numero di metri quadrati della superficie per il periodo di occupazione.
TARI = ((QF + QV) x m²) x giorni/365
La TARI pagata con Modello F24 prevede quindi la presenza di due Codici Tributo "3944" e "TEFA" e due importi distinti rispettivamente per il Comune e per la Provincia.
CUP – CANONE UNICO PATRIMONIALE
Dal 01/01/2021 è in vigore il Canone Unico patrimoniale in sostituzione dell'imposta comunale sulla pubblicità (ICP) e della tassa TOSAP (occupazione suolo ed aree pubbliche) e diritto pubblico sulle affissioni
Il Canone unico patrimoniale è applicato:
a) sulle OCCUPAZIONI di suolo o spazio pubblico intendendo le aree e i relativi spazi sovrastanti e sottostanti, appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile del Comune nonché le aree destinate a mercati. L’atto amministrativo con il quale il Comune autorizza l'occupazione di suolo o spazio pubblico è la concessione;
b) sulla diffusione ed esposizione di messaggi PUBBLICITARI, visivi o acustici. L’atto amministrativo con il quale il Comune autorizza l'esposizione pubblicitaria è l’autorizzazione.
c) Il diritto sulle pubbliche affissioni ovvero manifesti contenenti comunicazioni con finalità istituzionali, sociali o privi di rilevanza economica. messaggi diffusi nell'esercizio di attività economiche.
IMPOSTA SOGGIORNO
L'imposta di soggiorno, detta anche tassa di soggiorno, in Italia, è un'imposta di carattere locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d'arte.